Ci siamo. Agli sgoccioli, intendo. Manca davvero poco
alla pubblicazione e sono emozionata. La mia editor Michaela Nicolosi è alla
rilettura finale.
Intanto il pensiero va alla copertina, ai font per il
titolo. Al vestito del romanzo.
Per fortuna mi aiuta un’amica, Francesca Sanlorenzo,
che si è resa disponibile per buttare giù il progetto. Ci siamo consultate e
poi ha dato il via libera alla sua fantasia. Scegliere un’immagine che
identifichi il romanzo non è stato facile, ma una volta trovata è andato tutto
col vento in poppa.
Con Francesca ci conosciamo da molti anni, i miei anni
milanesi di quando mi occupavo del backstage nelle sfilate delle Collezioni,
che allora negli anni ’90 erano un vero culto a Milano. Lei ancora non aveva
una sua strada ben delineata - neanche io. Anzi io non l’ho mai avuta - così
collaborava ai miei deliri modaioli, perché in fondo di questo si trattava. Ma
non voglio parlare di quel periodo che forse potrebbe diventare il tema per un
prossimo romanzo.
La partenza per questa copertina è stato il Kintsugi,
arte giapponese di riparare gli oggetti lasciando la traccia della rottura in
evidenza e dipinta di oro. Ne ho già parlato qui in un altro articolo del blog,
ed è una tecnica che mi affascina molto per i suoi retroscena psicologici: un
dolore lascia sempre una traccia, sta a noi renderlo prezioso e funzionale
perché non si ripeta più. Tenerlo presente in un’accezione positiva di piccolo
tesoro, insomma.
Per chi volesse approfondire: https://www.lifegate.it/kintsugi-larte-delle-preziose-cicatrici
La protagonista del mio romanzo, Nina, riesce alla
fine a trovare un modo per laccare le sue tracce di oro puro. Sarà un percorso
molto accidentato, come lo è la vita, per tutti.
Francesca si è divertita, spero, a disegnare una parte
dei cocci rotti di Nina. Mi auguro che questa copertina vi piaccia quanto è
piaciuta a noi.
Pubblico solo un frame, per vederla finita mi sa che
dovremo aspettare il libro.
Grazie Francesca! @francesca.sanlorenzo
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