giovedì 2 novembre 2023

Ho scritto una poesia...Il Cipresso...di Eleonora Satta

 




IL CIPRESSO 

Sono come il cipresso del mio giardino, lungo, magro e fino.

Con quella chioma folta e ribelle, con la punta arriva alle stelle.

Sta lì. Fermo. Immobile, quando c'è il sole.

Si muove dondolando se il vento va fischiando.

Si piega, ma non si spezza. Le raffiche di un uragano spiazza.

La sua radice è forte e profonda.

Fluttua come l'onda.

In questa vita si destreggia, perché non c'è mai fine al peggio.

Io son serena e vivace come il mio cipresso che tace.

Mi guarda affettuoso, perché come lui non ho riposo.

Qualche volta lo abbraccio e ci ricarichiamo dell'energia vitale che ci difende dal male.

martedì 31 ottobre 2023

Recensire di Eleonora Satta



Lo so, prima vi rompevo col fatto di comprare il libro (e continuo a rompere). Adesso vi faccio le prediche sulla recensione. Ma ho le mie buone ragioni.

Prima di tutto vorrei sottolineare che il vostro parere quando torna indietro all'autore (quello che si chiama feedback, che neanche Google traduttore ve lo traduce in italiano...dove andremo a finire?), quella vostra opinione sacrosanta, dà a voi la possibilità di dire una volta tanto quello che pensate - abitudine non molto in uso negli ultimi tempi - e a chi scrive un'indicazione di come è riuscito o meno ad arrivarvi, a comunicare oltre la quarta parete. Tutti i vostri commenti, belli o brutti che siano, hanno una valenza per lo scrittore, che finalmente ha un colloquio con chi sta dall'altra parte delle pagine. Quelle due righe che scrivete serviranno per migliorare il romanzo successivo.

Sì, arrendetevi, se si comincia a scrivere non ci si ferma all'opera prima. Si va avanti come un treno. Quindi rassegnatevi.

Nel caso poi dello scrittore indipendente, come nel mio caso, cioè colui che non vuole spartire troppo i suoi diritti con tutto un protocollo dettato da contratti con case editrici, o ancor peggio con agenti letterari, che per carità saranno di sicuro ottimi professionisti, tuttavia legano l'autore del libro a numerose risme di carta scritte con un font piccolo piccolo, dove non si legge nulla e che vanno firmate come si firma davanti al sindaco quando ci si sposa. Di matrimoni ho una buona esperienza, e ho capito che non fanno per me. Così ho preferito essere indipendente, che vuole anche dire sobbarcarsi molte scelte che con la casa editrice non avrai da fare. Una su tutte la promozione - anche se proprio devo dirla tutta, spesso molte case editrici alla portata dell'opera prima, quindi basiche, non ti supportano neanche in quella, ed è difficile per chi cerca di emergere fra settantamila scrittori, ai quali vanno aggiunti gli aspiranti, qui in Italia, che la Mondadori ti venga a cercare -. La casa editrice sceglie la copertina, ti mette a disposizione un editor e un correttore bozze e magari anche qualche beta reader (una sorta di primo lettore, che dà un giudizio da acquirente sul libro).
Se sei indipendente, tutto questo te lo devi smazzare da solo e non è facile.
Ci si mette un po' a trovare le persone giuste e di fiducia, con le quali portare a termine un lavoro dignitoso e ben fatto.
Ma l'opinione principe è la vostra, quindi bando alle ciance, meno discorsi.

Schemetto per il giusto recensore: il romanzo vi è piaciuto? Non vi è piaciuto? Quali sono i punti deboli? E quelli forti? Che cosa vi ha trasmesso, se vi ha trasmesso?
Facile, no?

Ho bisogno delle vostre critiche, quindi via la pigrizia. Che sarà mai dedicare cinque minuti a mettere le stelline e scrivere due parole.
E' un modo di sostenere l'editoria indipendente, perché le critiche e le stelline oltre a fare crescere lo scrittore, lo aiutano a fare promozione al libro.
Forza rimboccatevi le maniche e lasciate sto benedetto feedback!






sabato 30 settembre 2023

NON SOPPORTO LE AUTOCELEBRAZIONI


Non sopporto le autocelebrazioni, ma mi viene detto che è normale pubblicizzare il proprio lavoro, considerato anche il fatto di essere uno scrittore indi, che non ha niente a che fare con Indiana Jones, neanche con un genere musicale, ma significa indipendente. Uno scrittore libero da ogni vincolo con casa editrice, tuttavia oberato per farsi conoscere e anche per capire se la sua comunicazione arriva, se riesce a trasmettere emozioni.

Scrivere un romanzo di esordio, non è cosa facile. Certo non è come fare il bagnino, lavorare in miniera o alla catena di montaggio. Non va tutto liscio come si fantastica. Lo scrittore non è in una soffitta al lume di candela col camino acceso. Spesso ha mille altri pensieri come un qualsiasi mortale, la scrittura diventa una fuga dalla realtà, un "gancio in mezzo al cielo", che ti solleva e ti porta via lontano in mari incontaminati (ma ne esistono ancora?). Non sempre si riesce a prendere questa uscita, spesso si rimane lì con lo schermo che ti illumina la faccia, hai gli occhi fissi e non ti viene in mente altro che le bollette da pagare, la casa da pulire, il cane che ha la cacarella. Per me funziona così, che quando non riesco a entrare in quella dimensione ai "confini dell realtà" inizio a sistemare il giardino, scavo, pianto, taglio, fino a che non ho il fiatone e sono stanca morta, con la schiena che urla, la maglietta da strizzare e un pensiero ossessivo: Sono deficiente! A quel punto mi devo sedere per forza, è una questione di sopravvivenza. Ed è lì in quel momento che ho la mente sgombra e riesco a scrivere. Me lo aveva detto un insegnante di un corso di teatro per anziani principianti - forse le due parole non sono tanto compatibili, ma danno il senso del mood - "Per dire una battuta nel modo giusto, con pathos. per essere credibile, stancatevi, una corsa, spalare la neve, pulire la stalla, zappare la terra". Ma lo sapete che aveva ragione!

Detto questo guardatelo oppure anche no, il video. Ci ho solo messo una mattinata per capire come si faceva a mettere su due immagini, poi c'ho preso gusto e chissà ora quanti video riuscirò a rifilarvi. Consolatevi col fatto che sto in campagna e la connessione Internet è pessima, quindi fra montarlo, scaricarlo e condividerlo passa un'invernata.

Per quelli più pragmatici e spicciativi il link dove si trova il libro è questo:

https://amzn.to/3RJzlJh

Come siete pazienti con me, grazie!




venerdì 22 settembre 2023

Salve, sono il Mostro - I personaggi di Frammenti si presentano

 


Lo so. Eccome se lo so.
Pensavate che a me non avrebbero dato la parola? Perché sono la feccia, il pervertito, il male, lo schifo? Stolti, se non ci fosse il male non esisterebbe il bene. Ma cari miei che ve lo dico a fare, tanto non capireste. Ahhh, ma che facce sorprese! Lo stupore vi fa venire facce da ebeti. Siete proprio dei poveretti. Il mondo è nato da questo dualismo. Voi siete dei poveracci, terra-terra, ignoranti e molto più mostro di me.

Potrei raccontarvi la balla che esistono mostri buoni, meno crudeli. Voi nati a pane, latte e Shrek! Non crucciatevi non è questo il caso. Io sono la perversione, la violenza, la paura. Sto bene solo se produco orribili emozioni. Sono  il peggiore di tutti i miei colleghi: lavoro nel ramo infantile. Sì, proprio quegli esserini fragili e ingenui che per due caramelle, venderebbero anche la loro madre.
Venite bambini, venite! Ho caramelle e dolci da regalare. E carezze da spartire. Ai più bravi, ai più buoni. Ai più docili e arrendevoli. Ho molte cose da svelare. Saprò farvi felici. Sono un Orco provetto,  navigato.
Un po' di mostro c'è in tutti noi, che vi piaccia o no. Non lo dico per giustificarmi anzi, questo pensiero mi arreca una forte sensazione di benessere, di forza, di vita.

Sono un Maniaco. Alcuni dicono che sia una malattia e che per primi, abbiamo subito atti violenti. Chissà, può darsi, tuttavia non starò a raccontarvi la mia triste infanzia, che poi...triste? Fatta di abusi di ogni tipo? Ho sofferto da piccolo? Non me ne frega niente di farvi sapere il mio passato. Poverino-poverino... Mi interessa invece che assaporate la mia grandezza, la mia impudicizia. Ho bisogno e desiderio di farmi conoscere per quello che sono, perché la vostra paura è il mio nutrimento, il sudore che vi produco, la mia acqua sorgiva e dissetante.

IO SONO IL MOSTRO!! Il vostro peggior incubo, l'Orco, L'Uomo Nero, la Morte.
Se mi avvicino e leggo il terrore nei vostri occhi, sento un forte brivido di desiderio. Riesco a soggiogarvi con un mio sguardo e ne godo.
Voi sorridete persi, non sapete cosa fare. Vi iniziano a sudare le mani? Il cuore batte che sembra di scoppiare? Pompa più sangue? Ahh bene: è lì in quel momento che percepisco tutta la mia potenza.

Poi arrivò il giorno in cui conobbi Nina. E mi sono fidato.
Un'ingenua bambina di pochi anni, con quel vestitino vaporoso, quel tessuto leggero, i calzini bianchi, i capelli corti, neri come la pece. Un odore di sapone di marsiglia, misto a quello di caramelle mou e biscotti al burro. Mi leccai di continuo le labbra. Avevo l'acquolina. Che buon bocconcino! E' stato un duro lavoro. Ho messo in atto tutte le mie tecniche. L'ho pedinata, ho segnato gli orari, mi sono nascosto dietro l'angolo di casa sua, intanto appuntavo il suo indirizzo. Poi ho iniziato a seguirla allo scoperto, nella grande piazza. Lei girava, girava con quella bicicletta, ogni tanto gli altri la coinvolgevano in giochi di strada: acchiappino, nascondino, guardie e ladri. Non la perdevo d'occhio e fu bello ed eccitante quando iniziò ad accorgersene. Quando vide che i miei occhi la cercavano, la fissavano con sguardo ipnotico e ammaliante...ecco, quello è stato un momento indimenticabile. Sentivo il suo devastante disagio e rabbrividivo di piacere. Quanto ho fantasticato su Nina!

Stop. Finito, basta, buona la prima. Non sto a dirvi altro, non racconto altro.
Mi danno delle royalty sulle vendite del romanzo e quindi è mio preciso interesse che compriate il libro se volete sapere come va a finire. Ci restate di stucco? E chi se ne frega! A breve lo trovate su Amazon, fate i bravi e compratelo, sennò guardatevi sempre alle spalle perché di sicuro verrò a farvi la posta, come il cacciatore sulla preda. E tenete a casa i vostri bambini. Comincio a leccarmi i baffi di già.

Ah, ah, ah ah, mi devo reggere la pancia. Quanto rido del vostro terrore. Fate bene a temermi!

A presto, allora.

La frase che amo: „I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca sotto quella di un maniaco sessuale.“






lunedì 18 settembre 2023

Salve, sono Tosca - I personaggi di Frammenti si presentano



Eccomi, sì, sì, solo un secondo che mi sistemo il trucco. Oddio che faccia orribile, devo anche aggiustare i capelli. Ah, ma non fate un servizio fotografico? No? Solo una foto così en passant? Ma con una foto la presentazione farebbe la sua bella figura. Ok, ok fate come vi pare, io intanto mi presento.
Caro pubblico...ah no, non c'è un pubblico? Al massimo un paio di persone? Eh, ma allora cosa lo facciamo a fare questo servizio? Vabbene, sto zitta e scrivo. Non che io sia una grande scrittrice, ma se mi ci metto... Me lo diceva sempre Luca, sì il mio ex marito. Il padre di Nina. Ha sempre detto che se mi fossi applicata e avessi studiato, qualcosa avrei potuto scrivere. Ho anche fatto canto e danza classica. I miei genitori, Anita e Tito, mi hanno accontentato in tutto quello che mi saltava in testa. Lei faceva la sarta e lui l'elettricista, gente modesta. Forse è anche per questo che Luca mi è subito piaciuto. Un uomo con una posizione agiata, sicura, che mi poteva offrire tutto quello che merito.
Purtroppo il suo carattere così inesistente, quasi un tappetino, non poteva certo far durare il nostro matrimonio.
Ho cercato di resistere, soprattutto perché sono rimasta incinta di Nina, purtroppo. Da lì sono nati tutti i miei problemi, Ah, se non l'avessi avuta! Il mio fisico ne ha risentito: le smagliature, la cellulite, mi sembrava di non essere più padrona di me stessa, in balia di quella bambina che piangeva di continuo. pannolini da cambiare, sonno perso. No, non ero fatta per avere un figlio con Luca.
Per fortuna ho incontrato Julio, che conoscevo già da prima del matrimonio.
Ci si vedeva di nascosto, era così elettrizzante e poi un vero uomo, volitivo, tutto muscoli. L'ho viziato come potevo, ho amato fare la sua schiava. Se penso a Julio, mi sento brividi ovunque e un calore addosso, ingestibile. Ops, ma sono andata troppo sull'intimo? Ah, bene mi fa piacere che mi lasciate libera di scrivere ciò che voglio.
Che altro dire. Di Nina so veramente poco. Ho qualche attacco di rimorsi e senso di colpa nei suoi confronti, ma li gestisco abbastanza bene.
Luca mi sarebbe piaciuto riconquistarlo. D'altra parte dove la trova più, una bella come me? Una donna fine, che sa vestirsi, che sa parlare. Mica come quella là, come si chiama? Mmmm, sì, Miriam. Non so proprio come abbiano potuto frequentarsi.
Credo di aver detto tutto, o mio dio, ma è così tardi!
Scusate, ma devo andare a comprarmi un nuovo tailleurino, che ho visto in centro. sennò il negozio chiude, o potrebbe comprarlo qualcun altro, sia mai! Mi servo dalla boutique più rinomata della città. Vende cose sciccosissime. Un po' costose, ma tanto paga Julio.

La frase che amo:
“Se avessi rispettato tutte le regole, non sarei arrivata da nessuna parte.”






venerdì 15 settembre 2023

Salve, sono Beppe - I personaggi di Frammenti si presentano

 


Ajò. Bonas die a tutta la compagnia. Sono il nonno di Nina, il padre di Luca. In questo romanzo tutto parte da me e finisce da me.
Chi ha fatto la carriera militare sa che abbiamo una predisposizione naturale a farci obbedire e a controllare. All'apparenza posso sembrare un uomo tutto d'un pezzo, e in parte lo sono, ma ho anch' io le mie debolezze, dei lati più emotivi. Diciamo che per ragioni professionali le ho dovute mettere da parte.

Nasco a S'Agattai paesino sperduto sulle alture che contornano il Campidano, i miei familiari mi chiamavano Tziu Zuse. Che bella la mia terra! E come mi manca. Ma ho dovuto lasciarla. Non c'era spazio per uno come me che fin da piccolo sapeva solo imporsi. Ho sempre avuto un caratteraccio volitivo e arrogante per nascondere le mie fragilità. Mio padre Antonio si aspettava che seguissi le sue orme come fabbro, ma ho avuto solo un grande amore: andare a servire lo Stato. Ed è per questo che ho dovuto lasciare l'Isola e trasferirmi in Continente.

Prima Grosseto, poi Livorno. La terra di Toscana per noi sardi è sempre stata una seconda Patria. Così  vi ho messo radici. Ho trovato moglie e sono nati due bei ragazzi: Luca e Sandra.

Ma l'Isola è sempre rimasta nel mio cuore, ci ho lasciato la mia famiglia, i miei genitori Antonio e Maria, Mario mio fratello, Rina la mia sorellastra e infine Teresa Maria che fin da piccola lavorava nella nostra casa.

Una vita dura e severa, ma quando nacque la Giovannina, tutto mi sembrò diverso. Nina era una bellissima bimba: capelli neri e occhi chiari. Una peperina, ma se non fosse stata così, non ce l'avrebbe fatta a vivere la vita che l'ha subito messa alla prova. Scellerato mio figlio a scegliere una moglie così leggera e insignificante che tutto aveva intenzione di fare meno che creare una famiglia solida, con lui. Ma si sa Luca non è mai stato un figlio con la colonna vertebrale forte. Ha preferito stare zitto e farsi prendere in giro.

Nina ha reso la mia vita differente, avevo uno scopo in più. Poi me l'hanno portata lontano e non c'è stato più verso di incontrarsi.

                                                            



Una frase che amo? La vittoria appartiene ai più perseveranti!

Adiosu, a si biri cun saludi!

mercoledì 13 settembre 2023

Salve, sono Razzo - I personaggi di Frammenti si presentano





Sono Razzo e Nina mi è stata simpatica da subito. Una bambina affettuosa e carina. Molto magra, quasi un osso e forse è anche per questo che mi ha conquistato.

Vivo con Francesco, l'amico di terrazzo di Nina. I due si vedono quasi tutti i pomeriggi, perché abitano di fronte, all'ultimo piano di due palazzi anni Sessanta. Li divide la strada, ma le terrazze sono una davanti all'altra e a cenni si capiscono, quando non c'è traffico riescono anche a parlare. Avevano provato con dei cartelli, ma tutt'e due portano gli occhiali e ci vedono poco.

Nina spesso assiste alle partite di palla che faccio con Francesco. Lui me la butta di qua e di là fra le piante e io vado a prenderla e gliela riporto. Non fate quella faccia. Sì sono un cane, ma so anche scrivere al pc.

Sono  molto intelligente e anche caciarone, mi piace scodinzolare e fare casino con chi mi capita a tiro. Una volta per colpa che ero al guinzaglio sono riuscito a legare Nina e Francesco, girandogli intorno, manca poco che battono una boccata sul marciapiede. Francesco mi ha sgridato e Nina invece mi ha fatto molte carezze sulla testa, che mi piace un mucchio.

Sono un cane fortunato, amo scorrazzare, scodinzolare, annusare, correre.

Francesco me lo permette, anche senza guinzaglio il più delle volte, devo stare attento alle macchine e alle persone che possono avere paura di me, anche se spesso mi chiedo come io possa fare paura, vabbè, comunque pur di stare libero da legami vari, so come comportarmi e rispetto le regole. Sono un cane educato, io!

Ricordo quella volta che ho incontrato Nina, usciva di corsa da quel portone buio e sconosciuto. Una giornata d'estate, calda e irrespirabile. Cavolo se aveva fretta! E soprattutto era molto agitata, l'ho fiutato dal suo odore. Non mi ero accorto, stavo annusando la pipì di un mio simile, forse una femmina in calore, un profumino... Poi ho sentito la voce della bambina che mi ha chiamato, anche il tono era tremolante, quasi spaventato. Ma appena mi sono avvicinato a lei, ho sentito che si rilassava. Già e poi quell'imbecille che la rincorreva e che non mi ha visto e per evitarmi s'è spiattellato sul catrame della strada. Mamma mia che ridere. Io e Nina eravamo già distanti. E' stato lì che Francesco ci ha raggiunti correndo. Mi pare che fosse spaventato anche lui, tant'è che si è scordato di legarmi e cosa eccezionale, ha preso Nina per mano. Nina non finiva più di ringraziarmi e di toccarmi. Mi diceva quanto ero bello e bravo. Ma di cosa? Chissà cosa ho fatto...

La frase che amo: Non c’è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane. (Konrad Lorenz)




Ho scritto una poesia...Il Cipresso...di Eleonora Satta

  IL CIPRESSO  Sono come il cipresso del mio giardino, lungo, magro e fino. Con quella chioma folta e ribelle, con la punta arriva alle stel...