Sono Razzo e Nina mi è stata simpatica da subito. Una bambina affettuosa e carina. Molto magra, quasi un osso e forse è anche per questo che mi ha conquistato.
Vivo con Francesco, l'amico di terrazzo di Nina. I due si vedono quasi tutti i pomeriggi, perché abitano di fronte, all'ultimo piano di due palazzi anni Sessanta. Li divide la strada, ma le terrazze sono una davanti all'altra e a cenni si capiscono, quando non c'è traffico riescono anche a parlare. Avevano provato con dei cartelli, ma tutt'e due portano gli occhiali e ci vedono poco.
Nina spesso assiste alle partite di palla che faccio con Francesco. Lui me la butta di qua e di là fra le piante e io vado a prenderla e gliela riporto. Non fate quella faccia. Sì sono un cane, ma so anche scrivere al pc.
Sono molto intelligente e anche caciarone, mi piace scodinzolare e fare casino con chi mi capita a tiro. Una volta per colpa che ero al guinzaglio sono riuscito a legare Nina e Francesco, girandogli intorno, manca poco che battono una boccata sul marciapiede. Francesco mi ha sgridato e Nina invece mi ha fatto molte carezze sulla testa, che mi piace un mucchio.
Sono un cane fortunato, amo scorrazzare, scodinzolare, annusare, correre.
Francesco me lo permette, anche senza guinzaglio il più delle volte, devo stare attento alle macchine e alle persone che possono avere paura di me, anche se spesso mi chiedo come io possa fare paura, vabbè, comunque pur di stare libero da legami vari, so come comportarmi e rispetto le regole. Sono un cane educato, io!
Ricordo quella volta che ho incontrato Nina, usciva di corsa da quel portone buio e sconosciuto. Una giornata d'estate, calda e irrespirabile. Cavolo se aveva fretta! E soprattutto era molto agitata, l'ho fiutato dal suo odore. Non mi ero accorto, stavo annusando la pipì di un mio simile, forse una femmina in calore, un profumino... Poi ho sentito la voce della bambina che mi ha chiamato, anche il tono era tremolante, quasi spaventato. Ma appena mi sono avvicinato a lei, ho sentito che si rilassava. Già e poi quell'imbecille che la rincorreva e che non mi ha visto e per evitarmi s'è spiattellato sul catrame della strada. Mamma mia che ridere. Io e Nina eravamo già distanti. E' stato lì che Francesco ci ha raggiunti correndo. Mi pare che fosse spaventato anche lui, tant'è che si è scordato di legarmi e cosa eccezionale, ha preso Nina per mano. Nina non finiva più di ringraziarmi e di toccarmi. Mi diceva quanto ero bello e bravo. Ma di cosa? Chissà cosa ho fatto...
La frase che amo: Non c’è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane. (Konrad Lorenz)