martedì 31 ottobre 2023

Recensire di Eleonora Satta



Lo so, prima vi rompevo col fatto di comprare il libro (e continuo a rompere). Adesso vi faccio le prediche sulla recensione. Ma ho le mie buone ragioni.

Prima di tutto vorrei sottolineare che il vostro parere quando torna indietro all'autore (quello che si chiama feedback, che neanche Google traduttore ve lo traduce in italiano...dove andremo a finire?), quella vostra opinione sacrosanta, dà a voi la possibilità di dire una volta tanto quello che pensate - abitudine non molto in uso negli ultimi tempi - e a chi scrive un'indicazione di come è riuscito o meno ad arrivarvi, a comunicare oltre la quarta parete. Tutti i vostri commenti, belli o brutti che siano, hanno una valenza per lo scrittore, che finalmente ha un colloquio con chi sta dall'altra parte delle pagine. Quelle due righe che scrivete serviranno per migliorare il romanzo successivo.

Sì, arrendetevi, se si comincia a scrivere non ci si ferma all'opera prima. Si va avanti come un treno. Quindi rassegnatevi.

Nel caso poi dello scrittore indipendente, come nel mio caso, cioè colui che non vuole spartire troppo i suoi diritti con tutto un protocollo dettato da contratti con case editrici, o ancor peggio con agenti letterari, che per carità saranno di sicuro ottimi professionisti, tuttavia legano l'autore del libro a numerose risme di carta scritte con un font piccolo piccolo, dove non si legge nulla e che vanno firmate come si firma davanti al sindaco quando ci si sposa. Di matrimoni ho una buona esperienza, e ho capito che non fanno per me. Così ho preferito essere indipendente, che vuole anche dire sobbarcarsi molte scelte che con la casa editrice non avrai da fare. Una su tutte la promozione - anche se proprio devo dirla tutta, spesso molte case editrici alla portata dell'opera prima, quindi basiche, non ti supportano neanche in quella, ed è difficile per chi cerca di emergere fra settantamila scrittori, ai quali vanno aggiunti gli aspiranti, qui in Italia, che la Mondadori ti venga a cercare -. La casa editrice sceglie la copertina, ti mette a disposizione un editor e un correttore bozze e magari anche qualche beta reader (una sorta di primo lettore, che dà un giudizio da acquirente sul libro).
Se sei indipendente, tutto questo te lo devi smazzare da solo e non è facile.
Ci si mette un po' a trovare le persone giuste e di fiducia, con le quali portare a termine un lavoro dignitoso e ben fatto.
Ma l'opinione principe è la vostra, quindi bando alle ciance, meno discorsi.

Schemetto per il giusto recensore: il romanzo vi è piaciuto? Non vi è piaciuto? Quali sono i punti deboli? E quelli forti? Che cosa vi ha trasmesso, se vi ha trasmesso?
Facile, no?

Ho bisogno delle vostre critiche, quindi via la pigrizia. Che sarà mai dedicare cinque minuti a mettere le stelline e scrivere due parole.
E' un modo di sostenere l'editoria indipendente, perché le critiche e le stelline oltre a fare crescere lo scrittore, lo aiutano a fare promozione al libro.
Forza rimboccatevi le maniche e lasciate sto benedetto feedback!






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