giovedì 31 agosto 2023

Frammenti in numeri di Eleonora Satta

 

Frammenti in numeri:

Un angelo custode: Voce👼

Una governante: Miriam 🙅

Un marito: 😍😁Ernesto

Un compagno: Roberto❤

Una cugina: 😘Teresa Maria

Un sogno ricorrente: Nina grande che vede Nina piccola e viceversa. 👶🍼

Due cani: Dikke e Razzo🐶🐕

Due pseudo genitori: Tosca e Luca 👪

Tre diari, tre copertine: la prima con le carpe, la seconda con le pagode, la terza un’onda di mare che travolge una barca 🐟🏯⛵

Tre nonni: Anita e Tito, Beppe👪

Cinque amici: Carlo, Cecilia, Francesco, Lucia, Patrizia 💕💞

Sei libri: Pollyanna, Il Mago di Oz, Pattini d’argento, Il sentiero dei nidi di ragno, Isole nella corrente, L’isola del giorno prima 📙📘📗📕📚📖

Sette gatti: Cagliostro, Malachia, Torretta, Dino&Dina, Tartaruga e Mortimer 🐈🐱😻😹🙀😾😽

martedì 29 agosto 2023

Frammenti in attesa di Eleonora Satta





Non mi sarei mai immaginata di arrivare fino a qui e non nascondo che è una grande emozione. Siamo alle porte co' sassi. E' un modo di dire tutto fiorentino, che penso nasca nel Medioevo, quando la notte le porte della città venivano chiuse e coloro che arrivavano dopo la chiusura, si muniva di sassi che lanciavano contro questi enormi portoni, per farsi aprire dalle guardie. Tipo "Altolà, chi va là".
Le porte esistono ancora: Porta Romana, San Frediano, San Niccolò.
Il significato che ha preso nel tempo è l'approssimarsi di un evento importante.

Ebbene sì. Ci siamo. Pochi giorni ancora e il mio romanzo di esordio verrà distribuito e venduto sulla piattaforma di Amazon.
Ho preferito la strada dell'auto pubblicazione che mi fa sentire più libera sotto molti punti di vista.
Ho potuto gestire il mio lavoro da sola, con l'aiuto dei professionisti che volevo.
Se pubblichi con una Casa Editrice, a parte la difficoltà di trovare quella giusta che non imponga troppe postille, sei poi legato, per un lungo periodo, alle loro regole. No, non faceva proprio per me.
E' stato molto divertente, formativo, intrigante, una grande emozione. Il lavoro che ho amato di più è stato l'editing con Michaela Nicolosi, dove la mia editor mi ha guidato senza mai impormi nulla, solo consigliandomi le strade che potevo scegliere nei confronti di una frase da modificare o una parola da cambiare. Anche il cosi detto "betaggio", cioè far leggere il romanzo a dei lettori sopraffini che possano dare un parere, un suggerimento, è stato mettersi alla prova, ascoltare, mettere da parte quella specie di senso del possesso che si ha su ciò che si scrive e affidarsi.
Questo romanzo era partito in un senso e col passare del tempo ha cambiato completamente il suo racconto e i modi di essere scritto. Come se piano piano ci fosse una diversa consapevolezza dentro di me. Direi un gioco magnifico, che consiglio a tutti: lo scrivere libera la mente, fa vagare la fantasia, è una meditazione, perché non pensi più ai problemi quotidiani, ma sei lì in quella storia, la vedi passare davanti a te come se fosse un film.
Non so più quante volte ho letto e riletto Frammenti, così si chiama il romanzo. Quante volte ho spostato la punteggiatura, cercato sinonimi per non essere ripetitiva, aggiunto particolari e tolto brani noiosi. E' veramente un lavoro sartoriale.
Non so se è riuscito bene, ogni scarrafone... Spero solo di poterlo condividere, di ascoltare critiche di chi lo ha letto.
Mi sento come se avessi fatto tanta strada con uno zaino sulle spalle. Adesso mi fermo e mangio qualcosa all'ombra di un bosco, in santa pace.
Poi con lo zaino alleggerito, riprendo il cammino. Chissà dove mi porterà.
Foto di Micaela Basagni: Io, Lola e Vasco (e cane che ci viene incontro). Bei tempi!





sabato 26 agosto 2023

Il misterioso antro dello scrittore di Eleonora Satta

 




Alle elementari🏫 avevo una maestra👵 molto brava, che per farci scrivere un tema ci dava delle immagini. Le sceglieva e ritagliava a casa e poi le disponeva sulla cattedra per farcele scegliere.

Queste immagini erano sempre le stesse a parte qualche nuovo ritaglio, che capitava di rado, per cui a turno andavano nelle mani di ognuno di noi.

A me piaceva da morire quella della bottega degli orsacchiotti: un bancone di legno, dietro una scaffalatura piena di barattoli colorati, un orsacchiotto🐻 dietro al banco e l'orsacchiotta🐼 in primo piano, che spazza con una bella granata di saggina. Se la rivedessi oggi quella figurina colorata ci farei subito un articolo sul perché l'orso era dietro il banco e l'orsa a pulire. All'epoca però non  si facevano queste elucubrazioni, avevo sei anni e per me la Bottega degli Orsi era il top, l'immagine che avrei voluto per il mio tema. Ma come vuole il karma, quell'illustrazione non mi toccava mai, c'era sempre un bimbo o una bimba più veloci ad afferrarla, oppure era la maestra che la dava al preferito di turno. A me, non toccava 😂, mai.

In testa mi ero fatta mille storie da scrivere su quegli orsacchiotti🐻🐼. Avrei di sicuro preso un bel voto, i miei compagni di classe mi avrebbero invidiato, la maestra mi avrebbe coperto di lodi. Quando sarebbe stato il mio turno? Ero molto impaziente. Ogni volta che si ripeteva quel rito sbuffavo a volume alto.

Ebbene, arrivò il mio momento di gloria. La maestra👵 finalmente mi assegnò gli orsi.

Riuscii a scrivere📃 solo quattro righe, le idee e la mia fantasia si erano volatilizzate a furia di protestare e non avere pazienza.

Quando ho iniziato a scrivere "Frammenti", sono andata a ruota libera. Senza rispettare alcune regole preziose, avevo partecipato a corsi di scrittura molto costosi, ma di poco spessore, dove non avevo imparato abbastanza. Poi piano piano leggendo, seguendo dei tutorial su Youtube, un'idea me la sono fatta. Solo un'idea.

Una delle prime regole preziose è che il romanzo, in generale, ha bisogno di una buona progettazione. Capire chi sono e cosa fanno i personaggi. Conoscerli e frequentarli. Capire dove vogliamo andare a parare, avere un obbiettivo ben chiaro, portare avanti quella idea precisa della quale ho parlato nell'articoletto precedente a questo.

Così ho capito che prima di scrivere a vanvera c'è bisogno di una struttura, di un ordine cronologico delle cose. Se la devo dire tutta, avevo così chiaro di cosa volevo parlare che ho fatto le due cose insieme. Un po' facevo schemi di ogni genere, schede di personaggi e dall'altra parte buttavo giù tutto quello che la mia testolina aveva voglia di scrivere. Difatti poi ho dovuto fare un lungo lavoro di scrematura e quando sono arrivata all'Editing con Michaela Nicolosi, avevo già fatto leggere a qualche collega il mio lavoro. Queste colleghe hanno avuto tanta pazienza, Guja, Greta, Serena, ma anche Fiorella e Marco, Bruno, Valeria che sono stati i primi a dirmi se potevo andare avanti. E sono andata avanti, così avanti che ora a momenti pubblico. Nel frattempo ho partecipato anche a due concorsi di scrittura, ricevendo critiche buone e alcune terribili. Tutto è servito.

Ed è stato utile anche per quel carattere impaziente e brontolone che mi porto dietro dall'immagine degli Orsi Bottegai. E' stata una bella prova. Solo rileggere il manoscritto per mille volte, non so più quante precisamente, ha messo a freno quella smania del volere tutto e subito. Una sorta di cammino taoista, con gli amici Yin e Yang sempre a portata di mano. Credo di essere cambiata, non in tutto, ancora la strada è lunga e piena di curve e salite, ma questa introspezione da scrittura mi ha fatto bene.

Ho scritto tutta questa pappardella per dirvi, che ho un luogo che mi è servito per scrivere, credo che ogni scrittore abbia il suo misterioso antro. Il mio è quello della foto qui sotto, di misterioso c'è poco. ci sono invece molti foglietti appiccicati che al momento sono ancora lì - la foto è di stamani - ma che a breve toglierò per fare posto alla prossima storia, già in progetto.





Ho scritto una poesia...Il Cipresso...di Eleonora Satta

  IL CIPRESSO  Sono come il cipresso del mio giardino, lungo, magro e fino. Con quella chioma folta e ribelle, con la punta arriva alle stel...